Ciao!
Queste vacanze mi sono servite, oltre che a riposarmi tantiiiissimo, a mettere insieme un po’ di idee che avevo per renderle effettive pian piano.
Dopo le tante domande che ho ricevuto, una tra le cose che desideravo fare da più tempo era sicuramente un post qui, per parlarti delle opzioni che ho sperimentato per quanto riguarda gli inchiostri per la colorazione no line con gli acquarelli.
Ma partiamo dal principio: che cos’è la colorazione no line? Per colorazione no line (o no line coloring) si intende una tecnica che permette, una volta ultimata la colorazione, di non avere dei contorni netti e definiti, ma di avere dei bordi più morbidi, modellati e risaltati dalle luci ed ombre che andremo a creare nella colorazione. Questa tecnica può essere utilizzata con qualsiasi tipo di medium, ma, quella di cui parleremo oggi, fa riferimento alla tecnica dell’acquarello. Uno dei primi passi, e tra quelli più importanti, se intendiamo colorare una timbrata con questa tecnica, è la scelta dell’inchiostro.
Ecco le caratteristiche che deve avere, secondo me, un buon inchiostro per la colorazione no line con un medium ad acqua:
- deve avere un buon colore neutro, nè troppo caldo, nè troppo freddo;
- deve reagire all’acqua in modo da far scomparire meglio i contorni;
- deve creare un disegno nitido alla prima timbrata (più timbrate faremo, più si inspessirà il contorno)
La più grande premessa che devo fare è che questi consigli sono solo per la colorazione con un medium a base d’acqua (acquarelli, pennarelli acquarellabili, matite acquarellabili, Distress Ink, Distress Reinkers, ecc). Come ho detto sopra, una delle caratteristiche che ricerco negli inchiostri da usare per la tecnica no line è che reagiscano all’acqua, cioè che siano formulati in modo da sciogliersi con l’acqua e mischiarsi ai colori che andremo a metterci sopra. Tutti gli inchiostri di cui ti parlerò oggi tranne l’inchiostro di Gina K Designs hanno questa caratteristica.
Certamente saprai quanto è vasto il panorama degli inchiostri per timbrare(ink pad), per questo non potrò parlarti di tutti quelli presenti sul mercato, ma ti parlerò solo di quelli che ho usato e su cui sono riuscita a farmi un’idea.
Ho creato una chart per mostrarti meglio il confronto tra tutti quelli di cui ti parlerò, il nome dell’inchiostro è scritto sotto ad ogni timbrata, anche se, più sotto qui, ti parlerò di ognuno nello specifico.
Per poterli confrontare al meglio le timbrate sono state fatte una sola volta, senza ripetizioni, con un blocchetto di acrilico e lo stesso timbro [ Timbro Rametti ModaScrap ]
(Come puoi notare in una timbrata c’è già il colore perchè avevo dimenticato di scattare la foto, forse mi sono riposata troppo durante le vacanze?)
Partiamo dai più scuri, i due in basso, che meritano un discorso a parte: infatti, i colori così scuri o comunque diversi dal colore neutro, li prediligo solo nei casi in cui so già che la colorazione della mia timbrata sarà monocolore e chiaramente dovrò scegliere un colore pressoché identico a quello dell’acquarello che utilizzerò. In questo caso ho scelto due verdi perchè stavo timbrando un rametto di foglie, ma se, per esempio, volessi colorare un fiore tutto rosa, userei un tampone rosa.
Nello specifico parliamo di:
- Catherine Pooler Ink nel colore Seafoam (€ 6.50): secondo quanto detto sul sito, sono inchiostri adatti alle timbrate, alle tecniche di blending, reagenti all’acqua e adatti all’embossing. Sono disponibili in 54 colorazioni. Non ho trovato la capacità di reagire all’acqua così spiccata come nei Distress, infatti i contorni rimangono piuttosto definiti anche dopo la colorazione. Nonostante non sia una delle mie scelte preferite per la colorazione no line, è un inchiostro che mi piace molto per le timbrate.
- Distress Ink nel colore Crushed Olive (€ 3.30/3.50): per la descrizione dei Distress Ink ti rimando qui sotto quando parlo del colore Antique Linen.
Per i colori più scuri, o per quelli che ci sembrano troppo evidenti, come nel caso dello Straw Bale di Spectrum Noir, possiamo fare una timbrata, cosiddetta di seconda generazione, cioè fare timbrare una volta il soggetto su un pezzo di carta da scartare, e successivamente sulla carta “definitiva” senza re-inchiostrarlo. In questo modo avremo una timbrata sempre definita ma di una tonalità più chiara rispetto a quella di partenza.
Passiamo a parlare di quelli che possono essere considerati dei colori neutri, ossia quei colori che utilizzo quando non ho ancora scelto di che colore sarà il mio soggetto, oppure quando so che ci saranno diversi colori all’interno della stessa timbrata, e quindi avrò bisogno di un colore che sia abbastanza chiaro e che mischiato ai colori che userò non crei sfumature non previste.
A questa categoria appartengono tutti i colori della prima riga:
- Gina K Designs Amalgam Ink nel colore Barely There (€ 7.50): secondo la descrizione del prodotto si tratta di un inchiostro “ibrido” cioè adatto a qualsiasi medium per la colorazione, copic, acquarelli, matite. Nella stessa gamma sono presenti altri due colori neutri, un grigio, un marrone scuro e un nero. Il colore è molto chiaro, rosato, ma, come puoi vedere dalla chart, è un colore così chiaro che si fatica a vedere e, anche se la timbrata viene ripetuta un paio di volte, rimane comunque molto chiaro, a tratti difficile da vedere. Non mi piace il risultato con gli acquarelli poichè, una volta passati sopra al contorno, è come se lo evidenziassero. Altro neo di questo tampone è il bordo che non rimane nitido, ma risulta leggermente sbavato (è possibile notare questo dettaglio nella foto in cui i rametti sono colorati; le foglie che mancano non riuscivo a vederle, per questo non sono state colorate).
- Spectrum Noir Harmony-water reactive dye nel colore Straw bale (€ 8.00): (è il colore più chiaro e neutro nella linea di questi inchiostri) sono presenti due timbrate, usando lo stesso inchiostro perchè, essendo molto giallo , la prima timbrata ha dei contorni molto evidenti, mentre la timbrata di seconda generazione è più chiara e neutra. Si tratta di un inchiostro che reagisce all’acqua, formulato per essere usato con le tecniche di blending e distressing, un po’ come i Distress. E’ venduto in 24 colorazioni differenti, sia singolo che in pacchetti da 3 gradazioni. E’ l’alternativa più valida che abbia provato al Distress ink Antique Linen, anche se leggermente troppo giallastro (qui sotto la timbrata di prima generazione).
- Distress Ink nel colore Antique Linen (€ 6.50): si tratta della migliore alternativa, secondo me, per quanto riguarda la colorazione no line. Non credo che ci sia bisogno di molte presentazioni ma scriverò qui due parole per chi è alle prime armi: è un inchiostro formulato per le tecniche di blending e distressing, spesso realizzate con spugnette. Reagisce all’acqua ed è venduto in 61 colorazioni, e l’Antique Linen è il più chiaro. Amo questo inchiostro perchè di un colore così chiaro e neutro da “nascondersi” bene tra i colori, secondo me la migliore scelta, sia a livello di prestazione, sia a livello di prezzo. Reagisce in modo eccellente all’acqua quasi dissolvendosi nel colore che mettiamo sopra.
Ed ecco tutti i rametti colorati, se fai lo zoom è possibile vedere bene tutti i dettagli e tutti i contorni per compararli tra loro.
Io spero che ti sia stato utile e ti ringrazio per aver letto fin qui,
a presto!
Sara